martedì 10 novembre 2015

Porta 2.0

La vita non è semplice esistenza e in molte tradizioni sciamaniche si fa rifermento a un mondo dei morti viventi e uno dei vivi, e alla possibilità di passare da una parte all'altra.

Ai tempi della Bibbia, come spiega il suo discepolo preferito, Giovanni, la porta tra questi due mondi era Gesù Cristo: "Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore ... Allora Gesù disse loro: in verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore .... se uno entra attraverso me sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo" (Vangelo secondo Giovanni 10:2-9, Il buon pastore).

Oggi la porta della salvezza è invece Cristo il risorto, RastafarI Haile Selassié I e per passare dalla porta è necessario riuscire a sostenere il suo sguardo. Una volta passati il mondo appare come descritto nella Bibbia, un pascolo riposante, e si viene resettati e riprogrammati in aramaico antico direttamente dal Signore, per comprendere i testi sacri. A quel punto tutte le persone che non sono ancora passate da quella porta sembrano pecorelle smarrite, senza direzione. Anche chi si ribella alla mistica, pensando di poter trovare la strada con le proprie gambe o attraverso pastori che non son passati da quella porta e non ama essere chiamato con il termine pecora.

Ma per fortuna il pastore è saggio e paziente, perchè si è reso conto d'esser stato anche lui pecorella e senza fretta fa sentire la sua voce, per esser riconosciuto dal gregge.



 


mercoledì 21 gennaio 2015

Energia eolica 2.0

L'azienda francese New Wind ha realizzato L'Arbre à Vent, un Albero a Vento alto 11 metri, largo 8, con 72 foglie a raccogliere anche il minimo movimento d'aria, da qualsiasi posizione provenga.
Le foglie sono in realtà delle turbine su un'asse verticale, molto silenziose, e raccolgono anche brezze alitanti i soli 2 metri al secondo, riuscendo a produrre una potenza di 3,1 Kw. Nato per sustituire le più invadenti pale eoliche laddovè le esigenze paesaggistiche lo richiedono, sarà sperimentato per la prima volta a Parigi, in Place de la Concorde, tra il 12 marzo e il 12 maggio. Il prezzo minimo, qualora la sperimentazione fosse positiva, è di 29.500 euro, calcolando gli uccelli francesini siano già pronti per un nido a prova di giostra.
fonte www.zeusnews.it

Il tartufo dell'amore

L'anandamide (beatitudine, in sanscrito indiano) è un cannabinoide simile al THC della canapa da resina, è prodotto anche dal corpo umano e presenzia pure nel latte materno. Recentemente è stato scoperto in copiosa quantità nel tartufo, quello nero in particolare.
I ricercatori di Micologia e Genetica dell'Università di Aquila, unitamente ai colleghi di Teramo e del Campus Biomendico di Roma, hanno svelato il segreto del tubero odoroso, saporitissimo, e suoi effetti prodigiosi sul benessere e umore. L'odore e l'anandamide servono al tartufo per esser trovato e soddisfare pienamente l'animale che lo mangierà, ripagandolo dello sforzo compiuto nello scavare al terra, in modo le spore possano essere deposte altrove dopo il processo di digestione.
fonte Aduc.it

mercoledì 14 gennaio 2015

Le origini misteriose della cannabis

A dar man forte alla teoria secondo la quale la canapa (scientificamente cannabis, in messicano marijuana, probabilmente dal nome di una certa Maria Giovanna che la vendeva) avrebbe origini europee e non asiatiche, la scoperta, lo scorso anno, del più antico manufatto in canapa, risalente a 9.000 anni fa e ritrovato in Turchia[link]. Fino a prima di questa scoperta l'origine certifica dalla storia era un tessuto in canapa risalente all'8.000-6.000 a.c. ritrovato in Cina. Generalmente quindi pensavano la canapa avesse origini asiatiche.


Scientificamente parlando, il botanico svedese Linneo classificò la cannabis come un unica specie molto variabile, con due sottospecie: la Sativa, coltivata nel Nord del Mondo per produrre semi e tessuti, e l'Indica che cresce nei Paesi caldi, ricca di resina e cannabinoidi. In questo inghippo cade pure mesto mesto il Governo italiano con la sua legislazione.
Dal punto di vista agricolo, però, queste sono solo complicazioni botaniche perchè in realtà la cannabis Indica non esiste. La canapa detta Indica è il frutto di centinaia d'anni di selezione di piante da parte dei coltivatori dell'Afganistan e zone confinanti, e ha solitmente un effetto rilassante. Tutte le altre sono dette canapa Sativa e possono a loro volta contenere molto THC e essere enegergetiche, oppure no. In realtà, però, è tutta canapa, una specie molto variabile, punto.

Non contenti, il botanico sovietico D.E. Janichewsky, nel 1924, aggiunse una nuova varietà: la Sativa, a forma di piramide e alta fino a 3 metri con rami irregolari, l'Indica, alta 90-120 centimetri e con molte foglie e rami,  la Ruderalis, senza rami e alta al massimo 50 centimetri. Questa è anche la classificazione seguita dal mondo del commercio.

L'immagine qui accanto è solitimente proposta dagli accademici invertita orizzontamente: prima la Sativa, poi l'Indica, seguita dalla Ruderalis, come da classificazione.

Il fatto la Ruderalis, sebbene sia l'ultima a esser stata scoperta, sia tipica dell'Europa dell'Est, e il fatto invertendo l'immagine e guardarla come proposta qui accanto sembri più logica e realistica, partendo dalla piu piccola alla più grande, in termini evolutivi, aveva fatto intuire pure a me l'origine della canapa potesse proprio essere l'Europa.

In realtà, il fatto il manufatto più antico in canapa sia stata scoperto in Turchia potrebbe pure voler dire la canapa sia arrivata in Europa passando per Istabul, e che l'origine potrebbe invece essere l'Africa. Mi è infatti sorto il dubbio d'essermi messo a fare il classico gioco di europei, arabi e asiatici, che hanno rubato l'origine di religioni, lingue, scienze e scoperte all'Africa, per attibuirle a propri cari.

In fin dei conti cresce bene in tutta l'Africa e da buona sorella dell'uomo potrebbe esser proprio nata nel Corno d'Africa, come i primi ominidi, per poi adattarsi a climi e terreni viaggiando per il mondo. Buon Viaggio Canapa.

sabato 10 gennaio 2015

Spostiamo la sede Onu a Addis Abeba

All'impproviso mi accorgo che più vestono, mangiano e consumano i prodotti delle multinazionali, portano i capelli rasati per i maschi e si mostrano su Facebook mentre bevono alcol e fumano sigarette, più sono convinti New York sia il centro del Mondo.

Monumento del leone a Addis Abeba
Certamente, se il mondo è quello materiale su cui si basa la "civiltà" occidentale, se così si può definire, allora New York è il centro del mondo e su quello non ci piove. Una colata di cemento, acciaio e vetro non può che essere la patria del crudo materialismo, o di Babilonia, per usare il gergo di alcuni cantanti Raggae più naturalisti.

Se provi infatti a fare uno sforzo RastafarI e metter prima il spirituale, non sola al materiale, ma anche al naturale, allora scopri che in realtà New York è un buco nero con "ambizioni imperialiste". In questi termini, il vero Centro del Mondo, quello che emana luce tanto utile all'umore, è l'Etiopia. Nel Corno d'Africa, poi, nacquero i primi ominidi, quindi anche dal punto di vista scientifico l'Etiopia può essere considerata il centro del mondo.

Proviamo quindi a immaginare un mondo dove l'Organizzazione delle Nazioni Unite abbia sede a Addis Abeba, la capitale dell'Etiopia, nella culla dell'Africa e dell'umanità. Allontaniamo l'Onu dalla sua vicinanza a Wall Street e gli interessi del capitalismo più marcio e mettiamo nel cuore dell'Africa. Poi vediamo se cambia veramente qualcosa e riusciamo a uscire da questo appiattimento materialista, dove il male non esiste e sembra tutto bello.

Perchè se l'Africa riesce a stare sulle proprie gambe, come sosteneva RastafaI Haile Selassié, ne avrà beneficio il Mondo intero.

 

 

mercoledì 10 dicembre 2014

Ndrangheta al nord chissà il perchè?

Oggi tutti i giornali titolano di organizzazioni criminali al centro e al nord Italia. Purtroppo i giornalisti si limitano a dare la notizia, come quella odierna dei 60 arresti in Umbria dell'Ndrangheta, ma nessuno che fa un passo in più a spiegare quale motivo di tanta capillarità e come poter risolvere il problema.

Essendo il consumo di sostanze illecite e la prostituzione gestito dai crimanali e visto i consumatori di tali sostanze e i fruitori del sesso a pagamento si trovano in tutta Italia, a rigor di logica, per far fronte alla domanda, il mafioso è disposto a muoversi, accendere la macchina e spostarsi, o addirittura trasferirsi di casa se le possibilità di guadagno hanno un certo margine anche per il futuro. Esattemente quello che succedere nei mercati legali e ai a tutti i lavoratori.
Basta colpevolizzare consumatori di sostanze illecite e fruitori del sesso a pagamento. Ci vuole una regolamentezione. Legalizzare questi due settori vorrebbe dire tagliare le gambe ai criminali, ma, come obbiettano molti, in Italia abbiamo il Vaticano e certe cose sono impronunciabili. Allora è giunta l'ora tutti si schierino, pure il Vaticano (perchè non si traferisce!), altrimenti si prenda le proprie responsabilità partecipative con il malaffare.


Se vogliamo ragionare in meri termini economici, il fatto esistano mercati illegali, non significa questi si fermino. Domanda e offerta s'incotrano per definizione e lasciare tanti giovani a prender contatto con le organizzazioni criminali e il primo passo per per diventare un Narco Stato, dove la corruzione la fa da padrone.



martedì 9 dicembre 2014

Dio non ha il parrucchiere

Vi siete mai chiesti perchè a parte il mondo occidentale, dove la religione è gestita dai preti che bevono vino e dal Dio che hanno in testa solo loro, nel resto del mondo gli uomini di Dio abbiano i capelli lunghissimi, con i dreadlock (vedi i Rasta, ma anche gli Shiavaiti), a treccine, cioè, e fumino ganja?

Semplice, perchè Dio lassù in cielo non ha il parrucchiere e i capelli gli crescono da millenni all'infinito, fino a raggiungere ogni angolo dell'universo, pure te. Non avendo neppure il pettine gli si sono formate pure le treccine.

Gli uomini Dio, l'esercito del Signore degli Eserciti, non sono scelti e educati da altri uomini come a succede nelle chiese o negli ordini religiosi (buddismo, taoismo, e vari -ismo), ma nascono da una propria ricerca personale, e possono essere solo indirizzati nella giusta direzioneda altri che già hanno raggiunto l'illuminato.

L'Altissimo, anche se non sarebbe altro che Jah, Jahve, Shiava in oriente, incarnato in cristo Selassié, ha dread lunghissimi e vive nello spirito di Lei, la canapa.
Lei ti può aiutare a trovarlo, ti devi solo lasciare andare, fidare della natura, invece che imporre la tua presenza, misurando per una volta l'orizzonte.
Morire senza aver misurato almeno per una volta l'orizzonte non è il massimo della vita. Misurare l'orizzonte significa abbandonarsi alla realtà ultima. So che non è facile lasciarsi andare, ma se lasci fare a Lei, arriverai a Lui. Tranquillo-a, Lui è la che ti aspetta amorevolmente. Con gli ultimi, dove altrimenti, e se lo vuoi sentire l'unica maniera è essere dalla sua parte. A quel punto è Lui che ti viene a trovare con il suo spirito, e avvolgendoti con i suoi capelli lunghissimi ti unisce all'intero creato e all'universo, donandoti la chiave della vita, da custodire saldamente nel proprio spirito, altrimenti la vita torna un'inferno.