martedì 10 novembre 2015

Porta 2.0

La vita non è semplice esistenza e in molte tradizioni sciamaniche si fa rifermento a un mondo dei morti viventi e uno dei vivi, e alla possibilità di passare da una parte all'altra.

Ai tempi della Bibbia, come spiega il suo discepolo preferito, Giovanni, la porta tra questi due mondi era Gesù Cristo: "Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore ... Allora Gesù disse loro: in verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore .... se uno entra attraverso me sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo" (Vangelo secondo Giovanni 10:2-9, Il buon pastore).

Oggi la porta della salvezza è invece Cristo il risorto, RastafarI Haile Selassié I e per passare dalla porta è necessario riuscire a sostenere il suo sguardo. Una volta passati il mondo appare come descritto nella Bibbia, un pascolo riposante, e si viene resettati e riprogrammati in aramaico antico direttamente dal Signore, per comprendere i testi sacri. A quel punto tutte le persone che non sono ancora passate da quella porta sembrano pecorelle smarrite, senza direzione. Anche chi si ribella alla mistica, pensando di poter trovare la strada con le proprie gambe o attraverso pastori che non son passati da quella porta e non ama essere chiamato con il termine pecora.

Ma per fortuna il pastore è saggio e paziente, perchè si è reso conto d'esser stato anche lui pecorella e senza fretta fa sentire la sua voce, per esser riconosciuto dal gregge.