lunedì 14 luglio 2014

Questo mondo è il regno della vanità

Quello in cui vive la maggior parte delle persone, sopratutto nel mondo occidentale, più che un posto per esseri umani, pare essere l'inferno della vanità.
Ieri l'allenatore della Germania ai mondiali calcio brasiliani, Joachim Löw, al fischio finale dell'arbitro, è stato inquadrato dalle telecamere e subito si è dato una sistemata ai capelli. Invece di godersi il momento era più preoccupato del proprio aspetto. La stessa cosa avevo notato durante la semifinale, alla vittoria dell'Argentina, l'allenatore Alejandro Sabella nel vedere arrivare le telecamere si è sistemato i capelli rimasti.
Un tempo non l'avrei notato, ma ora che per tre mesi non mi sono pettinato, se non una sera e subito ho sentito tornare la vanità in tutti gli atteggiamenti, pare evidente come questa pratica ormai diffusa (pure nelle città Africane vedi donne con i capelli stirati) in tutto il globo abbia reso questo pianeta sull'orlo dell'invivibilità. E ciò genera frustrazione, perché non puoi essere contento di capelli portati senza naturalezza, in quanto una piega artificiale non starà mai ferma come l'hai immortalata prima d'uscire e comunque non starà più bene nel cambiare l'espressione del viso per un'emozione differente. Il giorno dopo, insomma, potrebbe non piacerti, facendoti cadere in un vortice d'insoddisfazione che può compromettere la tua autostima.
Per quarant'anni ho cercato la mia pettinatura senza mai trovarla, con tanto di rammarico e per una continua sensazione d'essere inappropriato. Poi, un giorno, all'improvviso, ho smesso di pettinarmi, e immediatamente la vita è tornata bella e naturale. Non passo più il tempo a specchiarmi, pure nelle vetrine, e i capelli non sono più un grosso problema. L'importante siano pultiti e una sistemata con le mani è più che sufficente. Ho l'impressione siano in un certo senso sempre a posto. Magari poi si intrecceranno e si faranno dei nodi, ma è solo la bellezza della natura: vai in un bosco e guarda quanto s'intrecciano piante, rami e radici, in grovigli che in confronto i capelli dei Rasta paiono nulla.
Fin da bambino odiavo essere pettinato dalla nonna o dalla mamma, addirittura ricordo d'aver sentito dolore in quei momenti, anche perché sembrava che pure i ricci dovessero sparire per far largo all'omologato capello liscio preferito dal sistema governato dall'uomo bianco. Eppure l'altro giorno, nel riporre il pettine nell'armadietto, stufo di vederlo inutilizzato sul mobiletto del bagno, ho tirato un sospiro di sollievo. Ora posso vivere anzichè apparire!