giovedì 17 aprile 2014

Gesù era un Nazareo

Chi cerca trova e quel che ho scovato nelle ultime mie due letture, da poco terminate, mi ha donato un incredibile entusiasmo. Si tratta di due libri, "Haile Selassie I - Discorsi scelti 1930-1973" e "Rasta Marley - Le radici del raggae", entrambi di Mazzoni Lorenzo.

Il primo raccoglie i discorsi ufficiali di Ras Tafari Haile Selassie I, ultimo imperatore d'Etiopia, e mi ha fugato qualsiasi dubbio il fatto che RasTafari sia la seconda venuta di Cristo. I suoi discorsi sono un Nuovissimo Testamento, il libro ha una luce particolare e per questo ritengo possa diventare un testo sacro per i religiosi Rasta.


Non è stato solo il libro ad illuminarmi, ma nell'ultimo mese, con conclusione ieri, anche se penso di continuare visto il benessere e la serenità acquisita, ho voluto sperimentare un rito antico appartenente a questo movimento, quello del Nazareo. Pure Cristo era un Nazareo (Cristo significa "unto", con l'olio di Nazar, che probabilmente conteneva la canna odorifera, l'odierna cannabis, come l'olio d'unzione cristiano, Esodo 30,22-33 ) e ciò non significa, come falsamente insegnato a catechismo, che Gesù provenga da Nazaret. Nel parlo anche nel mio ebook "Marijuana & Autoguarigione" e in realtà si tratta di un rito di sacerdozio narrato nella Bibbia (libro dei Numeri, 6),  per uomini e donne, della durata di 30 giorni, durante il quale la persona consacrava il proprio corpo e lo spirito non pettinandosi, mangiando vegetariano e astenendosi da bevande alcoliche. Ho iniziato la pratica quando ho sentito la coscienza dirmi che "non si mangiano gli animali" ed ho pensato di seguire i consigli di Selassie e di non fare ciò che parla contro la coscienza. Alla terza settimana senza alcol (non mi è stato molto difficile perché da vent'anni cerco d'evitarlo, così come la carne) ho sentito sciogliersi il torchio del vino, l'effetto che l'alcol fa sul cervello e che viene riprodotto negli altri dal sistema vampiresco di Babilonia, governato dalle Teste Pelate Pazze, per citare Bob Marley.
Alcuni nazarei sono astemi, vegetariani e non si tagliano i capelli tutta la vita, come fece Sansone, l'uomo dall'incredibile forza e con le sette trecce (aveva i capelli con i dreadlock, le trecce come quelle dei rastariani), per citare la Bibbia. Vivendo con queste abitudini e associando la cannabis alla lettura delle sacre scritture come la Bibbia e i Vangeli Apocrifi, per avere il giusto humor e comprendere i giochi di parole, come accenna Mazzoni, diviene inequivocabile il fatto Haile Selassie sia l'Altissimo, la seconda venuta di Cristo, così come aveva profetizzato Giovanni nell'Apocalisse (Visione introduttiva) con una descrizione che combacia perfettamente con quella dell'Imperatore d'Etiopia: "con l'abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. I capelli della testa era candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente, purificato nel crogiulo. La voce era simile al fragore di grandi acque" ..."dalla bocca gli usciva una spada a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando spende in tutta la sua forza".

In questo mese sono praticamente stato colmato d'esperienze trascendentali, percepito la mia stella, prima ancora del rito quella di David appartenente alla Dinastia sacra Salomonica, da cui Selassie, come Gesù, deriva. Ho percepito Alpha (Selassie), Omega (sua moglie Menen) con l'Altissimo RasTafari, considerato l'uomo "tra passato e futuro".

Selassie era un cristiano della chiesa ortodossa etiope, un "difensore della fede", e i suoi discorsi o i concetti che esprimeva sono ripresi dai cantanti raggae, gli apostoli che usano la musica come bastone correttore, la verga biblica. Bob Marley, per esempio, nei suoi testi parlava spesso di Bibbia e a volte citava proprio i discorsi di Selassie, come nella famosa canzone War, che avevo sentito diverse volte, ma ignaro del suo significato. Ecco il testo della canzone, tratto dal discorso di Haile Selassie all'Assemblea delle Nazioni Unite nel 1963:

« Riguardo alla questione della discriminazione razziale, la Conferenza di Addis Abeba ha insegnato questa ulteriore lezione, a coloro che la vogliono imparare: finché la filosofia che considera una razza superiore e un'altra inferiore non sarà finalmente screditata e riprovata; finché in nessuna nazione vi saranno più cittadini di prima e di seconda classe; finché il colore della pelle di un uomo non avrà più valore del colore dei suoi occhi; finché i diritti umani fondamentali non saranno ugualmente garantiti a tutti, senza distinzione di razza; fino a quel giorno, il sogno di una pace duratura, la cittadinanza del mondo e le regole della morale internazionale resteranno solo una fuggevole illusione, perseguita e mai conseguita; e finché l'ignobile e drammatico regime che oggi opprime i nostri fratelli in Angola, in Mozambico, in Sudafrica, con le sue disumane catene, non sarà rovesciato e totalmente spazzato via; finché il bigottismo, il pregiudizio e l'interesse personale inumano e malizioso, non saranno sostituiti dalla tolleranza, la comprensione e i buoni propositi; finché gli africani non si alzeranno e parleranno come esseri liberi, uguali agli occhi di tutti gli uomini, come sono uguali davanti agli occhi del Cielo; fino a quel giorno il Continente africano non conoscerà pace. Noi africani, combatteremo, se necessario, e sappiamo che vinceremo, poiché confidiamo nella vittoria del Bene sul Male. » (Haile Sellasie).

Secondo la Bibbia Selassie è arrivato per liberarci dalla grande e corrotta Babilonia e la marijuana, parafrasando la Bibbia, è la "foglia che guarirà le nazioni". Legalizzatela!