Aspettando al mondo sorga la Repubblica RastafarI, magari in Etiopia, la Puglia ha approvato un disegno il legge "Uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi
nell'ambito del sistema sanitario regionale, per le terapie del dolore e
delle cure terminali, patologie neurologiche, infiammatorie croniche,
degenerative, autoimmunitarie e psichiatriche".
L'obiettivo è quello di creare un progetto
pilota di coltivazione, trasformazione e distribuzione a livello
regionale di ganja medica. Un' ATS, associazione temporanea di scopo ,
senza fini di lucro e composta da università, enti di ricerca,
associazioni di volontari (LapianTiamo.it !??!?!) e
privati del settore farmaceutico, dovrà occuparsi della coltivazione
nelle campagne pugliesi, per poi portare il farmaco in fiori in un
centro regionale per il confezionamento in vari prodotti galenici.
Lo scorso anno la Regione Puglia ha
importato 44 chili di ganja dall'Olanda, per 300 pazienti, e il nuovo
progetto sarà praticamente finanziato con i soldi risparmiati dalle
importazioni.
Ci stiamo quindi avvinando all'erba "Come
Dio comanda", per citare un post precedente. Finalmente ganja coltivata sotto il sole. L'importante, a
questo punto, è che l'ATS usi semi regolari e non femminizzati
(Babilonia).
Fonte: Repubblica.it
mercoledì 4 gennaio 2017
martedì 3 gennaio 2017
Elefanti in festa

Fonte: greenme.it
lunedì 2 gennaio 2017
Sulla standardizzazione dell'erba medica
A continuazione del post "Come Dio comanda", mi è venuta qualche riflessione anche sulla standardizzazione della cannabis usata nella terapia.
L'erba che arriva dalla Olanda alle farmacie italiane è considerata standardizzata, la quantità di cannabinoidi (THC, CBD, CBN, etc..), cioè, è sempre la stessa. Sono riusciti a creare un ambiente in serra con tutti i parametri (luce, aria, umidità, etc..) sotto controllo, nella quale una determinata qualità di cannabis cresce sempre allo stesso modo e della stessa potenza. Molto probabilmente lavorano con talee da una pianta madre, come stanno facendo nel Centro Militare di Firenze, cercando d'ottenere risultati di standardizzazione simili a quelli olandesi.
Ciò, a detta degli esperti, serve a garantire un prodotto dosabile sempre nelle medesime quantità, per render più gestibile al paziente la terapia.
In pratica, il paziente, secondo la teoria, sa, per esempio, che con 0,5 grammi d'erba, piuttosto che 7 grammi al giorno, riesce a sopprimere i sintomi della malattia, e in tali quantità l'assume. E qualche paziente apprezza pura, ma non siamo tutti uguali. Come non sono tutti uguali i giorni, dal punto di vista di molti parametri, come la luce che ci attraversa, l'aria che respiriamo, l'umidità che percepiamo, e per esempio, i dolori che una persona prova.
Diversi parametri esterni fanno crescere anche le piante sempre diversamente. E partendo dagli stessi semi, crescendo all'aperto le piante svilupperebbero quantità di cannabinoidi diversi, non solo tra diverse piante, ma pure tra i diversi fiori delle stessa pianta.
Effettivamente non son tutti esperti d'assunzione di cannabis medica a questo mondo, ma ci vuole del paternalismo per pensare che una persona adulta e vaccinata non sia in grado di capire, magari con qualche semplice consiglio, tipo partire con poca, come dosare l'assunzione, per esempio, inalando cannabis.
A mio modo di vedere, un erba diversa, nella combinazione di cannabinoidi, per giorni diversi, credo sia meglio di una sempre uguale. A livello di natura, tutto cambia in continuazione, l'acqua che scorre nel fiume attorno a un sasso è sempre diversa, per esempio, e il tempo passa e trasforma tutto, perché la cannabis deve essere sempre uguale?
Siamo sicuri possa essere utile a integrarsi, per la salute, nel lento cambiamento della natura? Non sarebbe meglio un erba cresciuta nel cambiamento?
Capisco che si sia arrivati a ciò per colpa del proibizionismo, e che per sfuggire a mafie e repressione del Governo molti coltivino sotto lampada, soprattutto nelle città, ma a me sembra i vedere i dottor Frankestein quando si parla di standardizzazione. Perché è contro natura.
Questa maniera di vedere la cura con cannabis è figlia, non solo del business della terapia, ma anche della piega che ha preso il mondo della medicina in questi anni con la cannabis fuori dai prontuari medici. Per la cura si usano pastiglie, fatte di componenti suddivisi sempre in quantità fisse e precise, per quanto naturali o di sintesi.
Sia chiaro, sono contentissimo che si sia partiti anche in Italia con la cannabis medica, e son convinto che abbia pure delle qualità mediche, come quella olandese, ma dobbiamo allargare il nostro orizzonte. Con tutto lo spazio e il sole che c'è in Italia, a differenza dell'Olanda, potremmo veramente fare dell'ottima erba per milioni di pazienti, senza tante fisime, partendo da semi regolari, e metterla in farmacia, con crismi igienici, come farmaco da banco a un prezzo adatto a tutte le tasche, per chi non ha una prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Ad ogni modo, la cosa più semplice sarebbe lasciare coltivare le persone. Il paziente, una volta capito quale tipo di cannabis è preferibile per la patologia in questione, potrebbe coltivarla e averla praticamente gratis, se decide di coltivare sotto il sole, e in quantità non centellinate, come succede oggi, a tener le persone alle dipendenze dello Stato.
L'erba che arriva dalla Olanda alle farmacie italiane è considerata standardizzata, la quantità di cannabinoidi (THC, CBD, CBN, etc..), cioè, è sempre la stessa. Sono riusciti a creare un ambiente in serra con tutti i parametri (luce, aria, umidità, etc..) sotto controllo, nella quale una determinata qualità di cannabis cresce sempre allo stesso modo e della stessa potenza. Molto probabilmente lavorano con talee da una pianta madre, come stanno facendo nel Centro Militare di Firenze, cercando d'ottenere risultati di standardizzazione simili a quelli olandesi.
Ciò, a detta degli esperti, serve a garantire un prodotto dosabile sempre nelle medesime quantità, per render più gestibile al paziente la terapia.
In pratica, il paziente, secondo la teoria, sa, per esempio, che con 0,5 grammi d'erba, piuttosto che 7 grammi al giorno, riesce a sopprimere i sintomi della malattia, e in tali quantità l'assume. E qualche paziente apprezza pura, ma non siamo tutti uguali. Come non sono tutti uguali i giorni, dal punto di vista di molti parametri, come la luce che ci attraversa, l'aria che respiriamo, l'umidità che percepiamo, e per esempio, i dolori che una persona prova.
Diversi parametri esterni fanno crescere anche le piante sempre diversamente. E partendo dagli stessi semi, crescendo all'aperto le piante svilupperebbero quantità di cannabinoidi diversi, non solo tra diverse piante, ma pure tra i diversi fiori delle stessa pianta.
Effettivamente non son tutti esperti d'assunzione di cannabis medica a questo mondo, ma ci vuole del paternalismo per pensare che una persona adulta e vaccinata non sia in grado di capire, magari con qualche semplice consiglio, tipo partire con poca, come dosare l'assunzione, per esempio, inalando cannabis.
A mio modo di vedere, un erba diversa, nella combinazione di cannabinoidi, per giorni diversi, credo sia meglio di una sempre uguale. A livello di natura, tutto cambia in continuazione, l'acqua che scorre nel fiume attorno a un sasso è sempre diversa, per esempio, e il tempo passa e trasforma tutto, perché la cannabis deve essere sempre uguale?
Siamo sicuri possa essere utile a integrarsi, per la salute, nel lento cambiamento della natura? Non sarebbe meglio un erba cresciuta nel cambiamento?
Capisco che si sia arrivati a ciò per colpa del proibizionismo, e che per sfuggire a mafie e repressione del Governo molti coltivino sotto lampada, soprattutto nelle città, ma a me sembra i vedere i dottor Frankestein quando si parla di standardizzazione. Perché è contro natura.
Questa maniera di vedere la cura con cannabis è figlia, non solo del business della terapia, ma anche della piega che ha preso il mondo della medicina in questi anni con la cannabis fuori dai prontuari medici. Per la cura si usano pastiglie, fatte di componenti suddivisi sempre in quantità fisse e precise, per quanto naturali o di sintesi.
Sia chiaro, sono contentissimo che si sia partiti anche in Italia con la cannabis medica, e son convinto che abbia pure delle qualità mediche, come quella olandese, ma dobbiamo allargare il nostro orizzonte. Con tutto lo spazio e il sole che c'è in Italia, a differenza dell'Olanda, potremmo veramente fare dell'ottima erba per milioni di pazienti, senza tante fisime, partendo da semi regolari, e metterla in farmacia, con crismi igienici, come farmaco da banco a un prezzo adatto a tutte le tasche, per chi non ha una prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Ad ogni modo, la cosa più semplice sarebbe lasciare coltivare le persone. Il paziente, una volta capito quale tipo di cannabis è preferibile per la patologia in questione, potrebbe coltivarla e averla praticamente gratis, se decide di coltivare sotto il sole, e in quantità non centellinate, come succede oggi, a tener le persone alle dipendenze dello Stato.
mercoledì 28 dicembre 2016
Ho visto la luce! Mi aiuti a raddrizzare le sorti dell'umanità?
C'è qualcosa che non va da qualche decina d'anni a questa parte, la fluidità della storia sembra essersi incartata, e ci ritroviamo con l'umanità e il Pianeta Terra a rischio d'estinzione.
Ottimisticamente son convinto ci salveremo, e il titolo dell'ebook "Il mondo tra 100 anni", che ho appena pubblicato, ne è una prova. Bisogna però capire come la storia del pianeta possa riprendere la giusta direzione, e per farlo bisogna capire dove c'è stata la crepa.
Ebbene, Wikipedia recita, quando parla di Hailé Selassié:
"Nel 1974 scoppia una dura rivolta dell'esercito, guidato da una giunta militare, il Derg facente capo a Menghistu Haile Mariàm, che costringe Hailé Selassié ad operare numerose concessioni in favore delle forze armate. Una volta preso il potere, Menghistu Haile Mariam scatenerà una violenta persecuzione contro i rivali, conosciuta come "Terrore rosso" (Menghistu e il Derg erano di ideologia marxista). Hailé Selassié scomparirà il 27 agosto 1975 in circostanze mai chiarite."
A parte l'ultima riga, "Hailé Selassié scomparirà ... in circostanze mai chiarite", a lasciare la fine ufficiale dell'Imperatore in questo mondo avvolta nel mistero, esattamente come Cristo, che non venne ritrovato nel sepolcro, è questa la ferita al mondo da risanare.
Hailé Selassié è il 225 discendente di Re Salomone e Regina Saba d'Etiopia e per raddrizzare le sorti dell'umanità bisogna tappare questa crepa nella storia, lavorando perchè la famiglia reale di Hailé Selassié torni a Governare l'Etiopia.
Con Dinastia Sacra Davica e di Re Salomone al Governo, il corso della storia riprenderà il verso giusto, e potrà realizzarsi, come dice la Bibbia (Apocalisse di Giovanni 20), il Regno dei mille anni.
Mille anni RastafarI per la salvezza dell'umanità e del pianeta.
Ottimisticamente son convinto ci salveremo, e il titolo dell'ebook "Il mondo tra 100 anni", che ho appena pubblicato, ne è una prova. Bisogna però capire come la storia del pianeta possa riprendere la giusta direzione, e per farlo bisogna capire dove c'è stata la crepa.
Ebbene, Wikipedia recita, quando parla di Hailé Selassié:
"Nel 1974 scoppia una dura rivolta dell'esercito, guidato da una giunta militare, il Derg facente capo a Menghistu Haile Mariàm, che costringe Hailé Selassié ad operare numerose concessioni in favore delle forze armate. Una volta preso il potere, Menghistu Haile Mariam scatenerà una violenta persecuzione contro i rivali, conosciuta come "Terrore rosso" (Menghistu e il Derg erano di ideologia marxista). Hailé Selassié scomparirà il 27 agosto 1975 in circostanze mai chiarite."
A parte l'ultima riga, "Hailé Selassié scomparirà ... in circostanze mai chiarite", a lasciare la fine ufficiale dell'Imperatore in questo mondo avvolta nel mistero, esattamente come Cristo, che non venne ritrovato nel sepolcro, è questa la ferita al mondo da risanare.
Hailé Selassié è il 225 discendente di Re Salomone e Regina Saba d'Etiopia e per raddrizzare le sorti dell'umanità bisogna tappare questa crepa nella storia, lavorando perchè la famiglia reale di Hailé Selassié torni a Governare l'Etiopia.
Con Dinastia Sacra Davica e di Re Salomone al Governo, il corso della storia riprenderà il verso giusto, e potrà realizzarsi, come dice la Bibbia (Apocalisse di Giovanni 20), il Regno dei mille anni.
Mille anni RastafarI per la salvezza dell'umanità e del pianeta.
venerdì 23 dicembre 2016
Come Dio comanda
C'è tutta una serie d'entusiasmi attorno alla legalizzazione della cannabis medica in America, Uruguay e pure sui primi 20 chilogrammi prodotti dai militari di Firenze per le farmacie italiane, ma la mia impressione è che si voglia far diventare la cura con la cannabis un affare, anziché un interesse delle persone .
Il problema è che in tutto il mondo si sta prendendo la scorciatoia dei semi femminizzati, che non generano maschi, per la produzione di ganja terapeutica. Spesso questi semi sono coltivati sotto luce artificiale e finiscono nelle farmacie e nei dispensari, laddove legale.
Come Dio comanda, invece, la cannabis per la cura della persona deve:
1) essere coltivata sole;
2) provenire da semi regolari, in grado di generare maschi e femmine;
3) esser diventata mamma generando qualche seme, per rendere più dolce la terapia;
4) essere coltivata biologicamente o, meglio ancora, biodinamicamente.
La cannabis fa ritrovare l'armonia con Dio e il Creato, per questo è salutare, ma dev'essere naturale.
![]() |
Il fiore maschile e femminile della cannabis |
Come Dio comanda, invece, la cannabis per la cura della persona deve:
1) essere coltivata sole;
2) provenire da semi regolari, in grado di generare maschi e femmine;
3) esser diventata mamma generando qualche seme, per rendere più dolce la terapia;
4) essere coltivata biologicamente o, meglio ancora, biodinamicamente.
La cannabis fa ritrovare l'armonia con Dio e il Creato, per questo è salutare, ma dev'essere naturale.
lunedì 25 luglio 2016
Risoluzione problemi audio collegando Mubuntu server su Raspberry 3 a stero HI-FI
Ho installato Ubuntu server con interfaccia grafica Mubuntu su Rasberry 3, tutto all'ultima versione 16, e il sistema gira stabilmente. A differenza di Rasbian, il sistema operativo di default su Raspberry, anche in caso di spegnimento accidentale il sistema operativo riparte. Con Rasbian, invece, spesso dovevo reinstallare da capo il sistema operativo.
Ubuntu server si carica velocemente all'accensione e si spegne altrettanto velocemente.
Ho quindi collegato un cavo jack al Rasberry per amplificare il suono attraverso uno stereo hi-fi, nell'ottica di farne una console musicale, ma non riuscivo a sentire l'audio.
Con un video collegato al Rasberry l'output del segnale audio passa attraverso la presa HDMI. Se volete cambiare l'output del segnale sul jack, come in esempio inverso suggerito qui, dovete digitare nel terminale il seguente comando:
amixer cset numid=3 1
L'ultimo numero, l'1, indica appunto il jack, mentre se volete reimpostarlo su HDMI per sentire l'audio dal video dovete mettere il numero 2 a fine comando.
Fatto ciò, risultava possibile musica attraverso i player come VLC, ma ascoltando musica in streaming via internet (per esempio, nei video di You Tube) dal browser Firefox, installato di default sulla distribuzione, non si sentiva altro che un fruscio di bit distorti molto fastidioso. Ho quindi navigato alla ricerca di soluzioni nei forum, installato il programma Pulse Audio Manager, per vedere di gestire l'output graficamente in modo più approfondito, ma non è servito a niente. Il problema era Firefox.
Ho quindi installato il browser Midori con il comando
sudo apt-get install midori --yes
e senza dover installare plugin aggiuntivi come Flash, posso ascoltare la musica anche via internet, attraverso You Tube, Mix Cloud o altri servizi.
Ubuntu server si carica velocemente all'accensione e si spegne altrettanto velocemente.
Ho quindi collegato un cavo jack al Rasberry per amplificare il suono attraverso uno stereo hi-fi, nell'ottica di farne una console musicale, ma non riuscivo a sentire l'audio.
Con un video collegato al Rasberry l'output del segnale audio passa attraverso la presa HDMI. Se volete cambiare l'output del segnale sul jack, come in esempio inverso suggerito qui, dovete digitare nel terminale il seguente comando:
amixer cset numid=3 1
L'ultimo numero, l'1, indica appunto il jack, mentre se volete reimpostarlo su HDMI per sentire l'audio dal video dovete mettere il numero 2 a fine comando.
Fatto ciò, risultava possibile musica attraverso i player come VLC, ma ascoltando musica in streaming via internet (per esempio, nei video di You Tube) dal browser Firefox, installato di default sulla distribuzione, non si sentiva altro che un fruscio di bit distorti molto fastidioso. Ho quindi navigato alla ricerca di soluzioni nei forum, installato il programma Pulse Audio Manager, per vedere di gestire l'output graficamente in modo più approfondito, ma non è servito a niente. Il problema era Firefox.
Ho quindi installato il browser Midori con il comando
sudo apt-get install midori --yes
e senza dover installare plugin aggiuntivi come Flash, posso ascoltare la musica anche via internet, attraverso You Tube, Mix Cloud o altri servizi.
venerdì 22 luglio 2016
Dacci oggi il nostro pane per domani
Cresciuti con il catechismo cattolico e il suo Padre Nostro, fin da piccoli in Italia ci si abitua al concetto del pane quotidiano, e spesso si fa fatica a guardare un pò più avanti. Succede quindi che la gente ripete come un mantra: "Non c'è futuro". Certo che non c'è, perché non si è abituati a vederlo.
Leggendo i vangeli apocrifi, invece, si scopre come per i primi cristiani la questione era un poco differente. Il Vangelo dei Nazarei (I Vangeli apocrifi, Giulio Einaudi Editore), per esempio, riporta al punto 13: "Nel Vangelo ebraico secondo Matteo si ha: Dacci oggi il nostro pane per domani, cioè: Dacci oggi il pane che ci darai nel tuo Regno."
Si punta, insomma a guardare un pò più in là, attivare la corteccia prefrontale per vedere il futuro, immaginarlo in quel che si mangerà nei pasti del giorno seguente. Per vedere il futuro, bisogna fermarsi un attimo e allinearsi tra il passato e il presente. Quando poi riesci a realizzare perfettamente il futuro come
l'avevi immaginato, si compie il Regno di Dio.
Ed è una vita più cristiana.
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