sabato 25 maggio 2013

Falso allarme sui cannabinoidi come medicina

Fortunatamente, dopo vari accertamenti da parte delle associazioni, come i Pazienti Impazienti Cannabis e Associazione Cannabis Terapeutica, il dubbio la delibera AIFA, del post precedente, ponesse il limite della prescrivibilità ai soli malati di sclerosi multipla con spasmi muscolari anche per i fiori femminili di marijuana importabili dal Ministero della Salute olandese è stato sciolto.

L'AIFA ha precisato tale limite rimane solo la prescrizione del Sativex. Sicuramente si tratta di un grosso limite, visto che il Sativex è un farmaco buono anche per risolvere dolori da cancro, reumatici, problemi d'insonnia e di vescica, per esempio, ma resta fortunatamente la possibilità di prescrivere i fiori olandesi per qualsiasi patologia.
Non solo, grazie al decreto Balduzzi di inizio anno e l'inserimento in Tabella 2B dei derivati della pianta di cannabis, il farmacista, una volta abbia a disposizione i fiori olandesi, può ricavarne tinture ed estratti per la cura dei pazienti.

Le leggi si stanno quindi finalmente rilassando, la possibilità di prescriverla aumenta, ma resta il problema dell'ignoranza di medici e farmacisti a frenare le prescrizioni. Un altro limite, oltre alla burocrazia che riguarda questa cura, è l'alto costo della cannabis importata dall'Olanda e, pertanto, diventa sempre più auspicabile la possibilità di poter coltivare canapa in Italia, in modo da poter abbassare il costo per la cura dei pazienti. Nella tabella 2B, quindi, dovrebbe rientrare l'intera pianta, in modo da poterla coltivare e commercializzare anche in Italia

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