domenica 8 aprile 2018

Il vero Segno della Croce

In occasione della Pasqua ortodossa, a poco dal mio primo approccio con le lingue etiopi (abbiate clemenza!), ecco a voi il vero segno della croce, l'unica cosa che finora sono riuscito a imparare. Perché se il naso da clown è la più piccola maschera percettibile, il segno della croce è la preghiera più piccola che Dio può sentire. 

Una delle tante belle croci etiopi
Non ci crederai, quindi, ma per duemila anni i cristiani occidentali hanno ripetuto all'infinito il segno della croce in modo errato, o, meglio, per il politicamente corretto, diverso dall'origine.
Eppure il segno della croce è il sacramento più importante della Chiesa, che ricorda la sofferenza e la morte del nostro salvatore Gesù Cristo.

E in effetti, sono sicuro che pure tu ti sei posto il quesito, sul come mai lo Spirito Santo sia nominato poggiando la mano a sinistra e anche a destra. Qualcosa non quadra. Anzi, forse meglio dire che le cose sono state messe soqquadro.

In buona o cattiva fede, è stato perso un pezzo dell'usanza cristiana primitiva. In amarico, infatti, il segno della croce recita: "In nome del Padre, il Figlio e Spirito Santo, Dio unico". Idem, andando a vedere come pronunciato in Ge'ez, la lingua liturgica della Chiesa Ortodossa Unitaria d'Etiopia, che si può dire stia all'Amarico, come il latino sta all'italiano.
Il segno si compie con la mano destra, con l'indice diritto e il medio piegato a forma di croce. Si mette l'indice al centro della fronte e si pronuncia "Be seme Ab" (traduzione, In nome del Padre), si discende al figlio sulla Terra, dal Paradiso, toccando il centro del petto e dicendo "We Weld" (e del figlio), si tocca il lato sinistro dicendo "We Menfes Qeddus" (e lo Spirito Santo), per poi toccare la parte destra alle parole "Ahadu Amlak" (One God, Dio unico).

Si raccolgono quindi le mani a dire Amien, che significa "in verità".





 

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